Ciao Tania, parlaci un po’ di te.
Ciao a tutti, mi chiamo Tania, nel mondo della fotografia ho iniziato come autodidatta, ma presto mi sono resa conto che avevo bisogno di guardare al passato, ai grandi autori della storia della fotografia per capire in quale direzione volevo andare, e questo percorso mi ha fatto vedere un modo di utilizzare il mezzo fotografico più complesso, più articolato forse ma che mi ha subito stimolata ad abbandonare il digitale per orientarmi al mondo analogico.
Perché hai scelto la fotografia analogica?
Trovo che la fotografia analogica mi sia più congeniale per esprimermi, per esprimere quello che sento. Il tempo dilatato per me è essenziale, l’immediatezza del digitale mi mette in difficoltà. Io sono una persona profondamente ansiosa, ho bisogno di silenzio, tempo e solitudine per ritrovare equilibrio mentale e in questo senso la fotografia analogica mi fa da terapia di auto guarigione.
Parlaci di “Diorami”
“Diorami” è un progetto che non credo difinirò mai concluso del tutto. E’ composto da serie di immagini, a volte 4 immagini in sequenza, oppure dittici, o semplicemente uno scatto principale e un dettaglio, quando sento che nella scena c’è qualcosa che voglio sottolineare, o anche immagini singole, ma tutte raccontano emozioni, sogni, desideri,paure, stati d’animo che tento di mettere in scena attraverso il teatrino. L’intero processo è analogico ovviamente. Inizio scattando degli autoritratti su fondo neutro, che poi stampo, ne ritaglio le sagome e le inserisco come personaggi senza volto all’interno di teatrini di cartone che costruisco io stessa, illumino la scena e scatto l’immagine finale in pellicola 6×6.
Quali sono le tue macchine fotografiche e che pellicole utilizzi?
Ho una Nikon FM ma utilizzo prevalentemente la mia Zenza Bronica Sq , che chiamo “Pina”, è la mia migliore amica. Prediligo pellicole ilford
La fotografia che ti piacerebbe fare
La fotografia che vorrei fare? Una fotografia che generi in chi la osserva, la sensazione di essere stata scattata proprio per lui o lei. Un’immagine che faccia sentire a casa chi la guarda, ma con un piccolo seppur intenso sussulto del cuore.
Hai un fotografo preferito?
In questo momento i miei fotografi preferiti sono Duane Michals, Francesca Woodman e Gilbert Garcin, ma la storia è piena di fotografi e artisti meravigliosi a cui guardare.
Prossima serie?
Ci sono tante idee, spunti e infinite riflessioni nel mio taccuino, ma le lascio
decantare finché non verrà il momento di renderle tangibili.
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Diorami è esposto presso il Museo Nazionale della Fotografia di Brescia a cura di Gabriele Chiesa, fino al 8 maggio 2022.
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